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Il sito web buono, brutto e cattivo

Il buono, il brutto e il cattivo sito web

L’ho detto diverse volte. Mi piace pensare ai siti web come a dei cupcakes, belli fuori e buoni dentro per te e le tue clienti. Servono per farti conoscere, intercettarle e soddisfare un loro un bisogno o risolvere un problema. Ma non tutti i cupcake riescono con il buco ed è per questo che online ci sono siti web buonibrutti o cattivi.

 

Già, come nel film di Sergio Leone e musiche di Ennio Morricone. Te lo ricordi? (Ti sento già che canticchi la sigla famosa). Ecco, oggi lo scenario è cambiato, non siamo nel Far West, ma online per vedere quali sono le caratteristiche che fanno buono, brutto e cattivo un sito web.

 

Il buono

Un sito web è buono quando

  • Il dominio è chiaro, facile da scrivere e da ricordare; se la tua attività principale sei tu, registralo prevalentemente con nome e cognome, se invece hai un nome business particolare sul quale vuoi puntare, registra il dominio con quello.
  • Ha un buon hosting (è lo spazio web che contiene il sito) registrato su un provider sicuro e che fornisce assistenza costante e diretta
  • Presenta colori ben definiti e abbinati con gusto tra loro (no colori fluo): puoi scegliere 2 colori principali ed uno di contrasto. Ecco un esempio di come creare la tua brand board per poi riportarla sul sito.
  • Ha il font del paragrafo ben leggibile: impostalo con una dimensione minima di 16px o 18px, in base anche al tipo di font che stai usando. Scegli font Sans Serif (senza grazie) che favoriscono così la lettura, come ad esempio Open Sans, Raleway, Lato, Work Sans. Qui puoi vedere quelli di Google Font.
  • Pagine introdotte sempre da un titolo e un sottotitolo per anticipare subito cosa si troverà nella pagina. È un corso? Un orecchino? Un’assistenza a domicilio per riorganizzare l’armadio? Scrivilo nel titolo e spiegalo in due righe nel sottotitolo.

 

Il brutto

Il sito web brutto è quando

  • Il font usato è troppo piccolo (o troppo grande) e troppo calligrafico, specie se si presenta come un muro di testo, tutto di fila, dritto e senza interruzioni. Leggere, in questo caso, risulta difficile. E poi si sa, le persone online leggono molto poco, preferiscono scrollare la pagina e leggere qua e la, solo quelle sezioni che hanno catturato la loro attenzione. Ecco perchè serve spezzare il testo con spazi bianchi, titoli, sottotitoli, elementi grafici, icone, elenchi puntati o linee di separazione.
  • Non hai un menu chiaro che guida la tua cliente verso quello di cui lei ha più bisogno, cioè soddisfare il suo bisogno o risolvere il suo problema. Se vendi servizi, le pagine principali da evidenziare nel menu sono proprio quelle. Puoi inserire la voce: Cosa faccio per te o Come ti aiuto e come sottomenu mettere i link alle singole pagine dei tuoi servizi. Ricorda: una pagina = un servizio.
  • Sono presenti testi troppo tecnici o che parlano robbotiano. Ricordati che dall’altra parte dello schermo c’è sempre una persona (anche se è il CEO di una grande azienda). Rendili, perciò, facili da capire e semplici da leggere. Evita frasi come: Il nostro mood è garantire risultati efficaci, senza perdere il contatto empatico con il potenziale target. Prediligi invece frasi come: Ti aiuto concretamente a creare il tuo piano marketing 2019, ti affianco ogni mese per stabilire obiettivi e controllare i risultati.
  • Le immagine sono sgranate. Ricorda di inserire sempre immagini con una buona risoluzione grafica (max 1920x1280px), ma che non siano troppo pesanti (max 300 Kb l’una). Ecco come ottimizzare e ridimensionare le immagini per il web.

 

Il cattivo

Il sito cattivo è quando

  • I plugin non vengono aggiornati da mesi e peggio ancora da anni.
  • Il template non è mai stato aggiornato alla sua ultima versione.
  • Presenta una versione obsoleta di WordPress.
  • Non hai mai impostato un backup automatico e periodico sul sito, per ogni evenienza. Rimedia subito qui leggendo il mio articolo: Un backup sicuro è una gioia grande.
  • Il tuo hosting non ha nessuna protezione contro gli attacchi esterni. Contattalo e chiedi informazioni.
  • Non è stato installato il certificato SSL Let’s Encrypte per rendere ancora più sicuro e protetto il tuo sito, con l’attivazione del protocollo https, anziché solo http.

 

Siamo arrivati alla fine di questo articolo un po’ particolare, una sorta di film rivisitato. Il tuo sito (se ne hai uno) in che sezione si trova? È un sito buono, brutto o cattivo?

Come vedi, le caratteristiche per ogni sezione non sono molte e puoi metterle in pratica da subito. Da dove partiresti? Ce ne sono altre che vorresti includere in queste liste?

Mi farebbe molto piacere sentire anche la tua opinione qui sotto nei commenti. A presto.

E ricorda. Clint ti guarda. 😛

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